A che livello di radiazione si è esposti nelle procedure radiologiche?

Con la dicitura procedure radiologiche si identifica un insieme di indagini molto variegato, la cui esecuzione richiede l’impiego di apparecchiature diverse, ciascuna con caratteristiche tecniche specifiche (TC, mammografi, apparecchi radiologici per grafia, per scopia, per indagini dentali, …)
Ogni paziente è unico per dimensioni, forma, età e sesso  e la tecnica di esecuzione degli esami viene scelta in modo da tenere conto di queste differenze.
L’esame può essere eseguito in modo da ottenere una qualità d’immagine più o meno elevata a seconda del quesito diagnostico.
In letteratura sono disponibili tabelle di riferimento che confrontano il livello di esposizione per le principali procedure diagnostiche con i livelli di radiazioni derivanti dal fondo naturale (si ricorda che siamo sempre esposti a piccole quantità di radiazioni provenienti dal suolo, dalle rocce, dai materiali da costruzione, dall’aria, dall’acqua e dalle radiazioni cosmiche, che costituiscono la cosiddetta radiazione di fondo).

Si sottolinea che il confronto è solamente indicativo, perché:

  • le stime sono effettuate per un paziente standard
  • la radiazione di fondo può variare, anche significativamente, a seconda del luogo considerato e inoltre interessa tutto il corpo mentre gli esami radiologici espongono alle radiazioni soltanto una parte limitata del corpo.

Procedura Radiologica

Periodo equivalente di
esposizione al fondo naturale *

Dose «bassa»

Radiografia endorale

da poche ore a pochi giorni

Radiografia del torace
Radiografia delle estremità

Dose «media»

Radiografia della colonna

da pochi mesi a pochi anni

Radiografia dell’addome
TC del cranio

Dose «alta»

TC dell’addome e del torace

da pochi anni a diversi anni

Procedure di angiografia
Indagini tradizionali del distretto addominale

fonte: https://www.iaea.org/resources/rpop/patients-and-public/x-rays