Il suono è la propagazione, in un mezzo, di onde di compressione del mezzo stesso.
Quando queste onde si propagano in aria e sono abbastanza intense, se hanno frequenza compresa tra 20 Hz e 20 kHz, vengono percepite dall’orecchio e possono generare tutte le problematiche legate all’eccessiva esposizione al rumore note in Medicina del Lavoro.
Quando le onde sonore hanno frequenza superiore a 20 kHz, sono dette ultrasuoni.
L’applicazione più diffusa e più nota degli ultrasuoni in medicina è l’ecografia diagnostica.
La combinazione di alta frequenza e limitata intensità rende questa metodica esente da rischi per gli operatori ed estremamente sicura e affidabile anche per i pazienti.
In effetti, esistono diverse applicazioni tecnologiche che sfruttano onde acustiche, a frequenza ultrasonica o meno, per ottenere informazioni sulla struttura interna di manufatti, costruzioni, strutture geologiche e altro ancora, misurando l’intensità dello spettro trasmesso o riflesso.
Si pensi, per esempio, al sonar utilizzato in campo navale e a molti sistemi di controllo non distruttivo di strutture.
In ambiente medico, si possono trovare, oltre all’ecografia, anche sistemi per terapia e apparati di laboratorio che possono emettere ultrasuoni; in questo caso, è necessaria una più approfondita valutazione del rischio.
Poiché il suono si propaga per onde, è soggetto ai fenomeni di diffusione, riflessione e rifrazione.
Questi fenomeni vengono utilizzati per generare immagini cliniche, ma sono anche responsabili del fatto che gli ultrasuoni passano con difficoltà da un mezzo all’altro.
Avendo frequenza superiore a quella che viene rivelata dall’orecchio umano, è pertanto difficile che il corpo sia interessato dagli effetti degli ultrasuoni.
Nel seguito, sono quindi riportate alcune questioni di più frequente discussione e i nostri esperti sono a disposizione per qualunque altro dubbio di carattere generale sulla sicurezza degli ultrasuoni negli impieghi medici.
Per quesiti specifici su una determinata situazione clinica, è invece preferibile rivolgersi al medico responsabile dell’impiego degli ultrasuoni, ovvero al medico responsabile di quello specifico trattamento.